Recupero di valori lontani…
Scriveva Giuseppe Masinari nei primi anni ottanta: “Dopo decenni che hanno visto la perdita di certi valori, di certi significati, di una certa vita in comune, di certi campanilismi, si è capita la necessità di salvare quanto è possibile. Non solo nostalgie dunque, non solo rivalità di quartiere; il recupero di valori lontani dal nostro spirito rappresenta un atto di amore giusto, di fiducia verso la terra lomellina. È con questo spirito che abbiamo ideato nel 1980 il PALIO POPOLARE DI MEDE; i soci del Centro Amisani hanno appoggiato l’iniziativa ed hanno lavorato per realizzarlo”. Parole scritte trentasei anni fa, ma più che mai attuali!
Il Palio d’la Ciaramèla, manifestazione ormai storica, grazie ad iniziative di rievocazioni particolareggiate e a momenti di valorizzazione della tradizione e della cultura locale, ha inteso anche risvegliare quel senso di appartenenza alla generosa e dignitosa terra di Lomellina. Noi del Centro Amisani invitiamo i Medesi e tutti coloro che conoscono e si riconoscono nella nostra storia o si affacciano ad essa con rispettosa curiosità, a partecipare attivamente o come spettatori a questa importante e bella festa popolare: gare, giochi, balli, sfilata storica, buon cibo e molto altro, ma su tutto il Gioco d’la Ciaramèla di domenica 11 settembre per l’attribuzione del Palio al Rione vincitore. Buon Palio 2016!
LA PRESIDENTE
Maria Luisa Demartini
Momento di festa e riflessione…
Una terra ricca di storia, d’amore e passione per il proprio lavoro, dove le comunità sono andate maturando tradizioni, usanze, consuetudini, contribuendo a creare un’identità unica al mondo.
Difendere e promuovere questo patrimonio culturale ed ambientale,ancora oggi, permette a tanti di raggiungere questa felicità e serenità che nessun sogno di paradiso lontano. può eguagliare.
Questa è la “terra di Lomellina”, questa è la “gente di Lomellina” ed il Palio d’la ciaramèla, per Mede, ma non solo, rappresenta la perfetta sintesi che coniuga tradizione, storia, voglia di stare insieme. La “festa di popolo”, così come il Professor Giuseppe Masinari, che ha inventato la manifestazione, definiva il nostro Palio è reale, sentita, palpitante nei suoi giorni di settembre in cui un’intera comunità lavora e si impegna per ricreare al meglio con rigore e attenzione, l’ambiente tipico contadino di fine Ottocento-primo Novecento. La creatività si sbizzarisce nel ritrovare utensili, attrezzi, indumenti, modi di dire, scenari; ed ogni anno affiorano novità pescate nella memoria del passato, che diventa protagonista, segnando un momento di forte antitesi con un presente frenetico, riportandoci alla quiete, alla lentezza di quei decenni in cui, certamente, l’elemento umano non era sovrastato dalla tecnologia, dalla corsa innarrestabile dei nostri tempi, da una fretta spesso padrona di noi tutti.
Sia dunque, questo nuovo Palio, momento importante di festa e di riflessione, di uno stare insieme diverso più consapevole del suo stesso valore e del ritrovare valori imprescindibili di cui, troppo spesso, siamo dimentichi.
Ci aspettiamo di osservare il volteggio della ciaramèla, con ansia di vederla atterrare più lontano, a segnare un grande risultato per il lipadù, il suo Rione e naturalmente per tutta la nostra Mede.
Giorgio Guardamagna
SINDACO DI MEDE